Il Piacere del Tabacco da Fiuto

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B_NORM B_PIN  
Sticky: Il blog di TDF!
view post Posted on 26/10/2014, 13:55 by: Sw4nReply

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Il blog di TDF é una sezione dedicata agli utenti che abbiano il desiderio di scrivere e pubblicare articoli di carattere tecnico (come recensioni o notizie storiche) ma anche più ricreativo, come storie o propri pensieri e riflessioni. In sostanza vuole essere un luogo che va a completare il forum attraverso una dimensione più libera per il singolo e meno puramente discorsiva, come quella del forum. Il vantaggio però è che gli autori possono essere tanti quanti sono gli utenti del forum e le possibilità del blog possono garantire una catalogazione degli articoli efficace e meno dispersiva grazie all'uso delle etichette.

Anche in questa sezione vale il regolamento generale del forum. Oltre a tutto lo staff di admin e moderatori, l'utente [ Jd Enzo ] sarà moderatore e, in un certo senso, curatore della sezione.

Quello che si raccomanda e che, anzi, dovrebbe essere requisito fondamentale è l'utilizzo delle etichette, essenziali per una catalogazione e conseguente corretto utilizzo delle potenzialità del blog.

Chiederei quindi di inserire sempre il proprio nickname nelle etichette (così da poter avere una catalogazione per autore) assieme a una o più parole chiave (ma non esageriamo) relative al macro argomento.

Raccomanderei le inutili duplicazioni: se si tratta di una recensione, ad esempio, utilizzerei le etichette "recensione" e "marca del tabacco" oltre al proprio nickname e nulla più.

Detto questo, buona lettura/scrittura! :D

Tags:
annunci,
FAQ,
Sw4n
Comments: 11 | Views: 209Last Post by: cliff0rd (1/11/2014, 20:51)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/6/2021, 08:45 by: Axel#6Reply
Il gusto delle vecchie MS… quelle normali, quelle con il pacchetto bianco e dorato e la M nera e la S rossa prodotte dal Monopolio di Stato negli anni ‘80… un gusto generoso, pieno del tabacco ma non aggressivo. Un tabacco biondo che, da quanto mi dicevano, almeno per le sigarette prodotte nelle manifatture del nord Italia e commercializzate quassù al nord, veniva da coltivazioni locate vicino a Bassano del Grappa, in Veneto. Essendo un oriundo veneto io stesso, le sentivo quindi particolarmente “di casa”. Fumare una MS era come godere delle coccole di una massaia di campagna, quelle dalle forme generose, celate ma non troppo magari da un semplice grembiule a fiori colorati, con i bottoni sul davanti e la chiusura che lascia spazio alla coscia di uscire e mostrarsi ogni tanto, generosa ed invitante. Fumare una MS era imbattersi con il gusto di un tabacco biondo (anche se la massaia cui mi riferivo prima era castana o mora), con un retrogusto vagamente metallico ma dolce al punto giusto, bilanciato molto bene dalla nota amara naturale della nicotina. Un gusto che lasciava in bocca il dolce/amaro necessario e sufficiente per non avere nausea nemmeno se si fumavano più sigarette a catena, magari per via del nervosismo di dovere fumare di nascosto dai genitori e quindi di dovere “fare il pieno” di vitamina N prima di tornare a casa.
Un gusto generoso, rotondo, dorato con delle nuvolette di fumo che si alzavano accompagnando verso il cielo i nostri sogni di adolescenti – le nostre nuvolette proprio come le nuvolette di fumo che uscivano dalla sigaretta della tabaccaia che fumava tranquilla sulla porta del suo negozio la mattina, guardando i ragazzi andare a scuola e qualche macchina che si agitava sullo stradone per raggiungere qualche posto di lavoro. Lei se ne stava lì tranquilla, con la sigaretta tra le dita, un sorriso calmo e soltanto pochissimo malizioso verso i ragazzi che le passavano davanti; la sua camicetta riempita bene nel giro-torace e con i bottoni slacciati al punto giusto per lasciare intravedere un reggiseno azzurro di pizzo; un paio di jeans blu fasciavano dei fianchi larghi, forti e delle gambe altrettanto generose – erano forme mature, anch’esse generose, rotonde, se vogliamo invitanti ed accoglienti. Un caschetto castano ed un filo di trucco su occhi e labbra completavano il tutto.
Una MS accesa con un cerino, un minerva o uno svedese… facendo attenzione a non inalare il primo tiro sennò inalavi il gusto mefistofelico di zolfo del fiammifero… Poi la prima boccata, che è sempre la migliore di tutta la sigaretta perché il filtro non è ancora inquinato… e magari era la prima boccata della giornata, subito dopo il caffè (amaro, abbastanza lungo e con miscela arabica) – la bocca si inondava di aromi amari, con delle note dominanti orientali e dolci quel tanto che basta… le papille gustative si deliziavano da questo mix di caffeina e nicotina – la prima ad accogliere la seconda; l’oleosità del caffè ad anticipare la delicatezza d...

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Comments: 6 | Views: 509Last Post by: Carry (5/2/2024, 11:25)
 

B_NORM    
view post Posted on 18/12/2017, 15:17 by: Axel#6Reply

Nevicata



E infine una scemenza metereologica cominciò a scendere dal cielo
Ma il candore in discesa divenne presto una zuppa sporca e grigia
Che rese ancor più livida la mattina della città e i suoi marciapiedi

Il mio basco era un tetto troppo piccolo
Per proteggere le mie spalle ed il mio petto
E le punte dei miei scarponi anfibi
Spuntavano da sotto grossolane e arrotondate

Avrei cercato conforto un po’ più tardi
Lavandomi le mani in acqua calda

Le luci di Natale su certi balconi
Li trasformavano in una disco anni ‘80
Facendo scopa con gli occhi luminosi
Dei bambini troppo presi dai fiocchi vorticosi
Mentre il mio umore faceva scopa
Con il grigio di strade e marciapiedi

Avrei cercato conforto un po’ più tardi
Lavandomi le mani in acqua calda

Eppure l’aria sentiva di pulito e di polvere da sparo
La mia macchina termo-balistica funzionava bene
Anche nella neve dimostrando ancora una volta che
Esiste un’estetica e un’eleganza dentro l’efficienza
Nella perfezione meccanica essenziale made in Austria -
Non era così, per le valvole balcaniche del motore
Del mio elettrodomestico per la mobilità privata
Che sbuffavano, rimbrottando contro il freddo

Avrei cercato conforto un po’ più tardi
Lavandomi le mani in acqua calda

Pensavo anche all’eleganza delle frese
Che, su al mio paese, tagliano dei solchi
Perfetti nel candore della neve, ancora meglio
Di quanto possa fare il più bravo badilante
Esiste un’estetica e un’eleganza dentro l’efficienza
Ma i fiocchi di neve sono tutti difformi
Nella loro uniformità solo apparente
Uniforme rimane solo il freddo
Che rimane sulle mani e dentro al collo

Avrei cercato conforto un po’ più tardi
Lavandomi le mani in acqua calda

Osservavo interessato gli alti stivali delle donne
Per strada che disegnavano armoniche ed eleganti
Le linee dei contorni dei polpacci e le caviglie
Che continuavano le linee delle gambe disegnate dai collant
Geometrie armoniose e tondeggianti
Possibili ahimè solo col freddo – le curve superiori
Inesorabilmente cancellate dai piumini e dalle sciarpe

Avrei cercato conforto un po’ più tardi
Lavandomi le mani in acqua calda

Poi entrò nelle mie narici il fresco calore confortante
Di polvere rustica di tabacco e di mentolo,
Con l’olio di Colombia che riscaldò finalmente in miei pensieri
Come il sole che – tornato – cercava di scaldare tutto il resto
Ma esso restava basso e stentoreo all’orizzonte
Ma ormai l’aria sentiva di pulito anche se - presto o tardi -
Il cielo sarebbe tornato grigio e avrebbe ricominciato a nevicare

(Dicembre 2017)
Comments: 4 | Views: 172Last Post by: Axel#6 (29/12/2017, 06:34)
 

B_NORM    
view post Posted on 15/6/2017, 12:00 by: VizioReply
Una piccola composizione/poesia da autodidatta sul tabacco da fiuto e sui suoi effetti, che tanto ci piacciono e che tanto ci regalano fantastici momenti d' intimità
(di Andrea Callai).

TABACCO DA FIUTO

Cielo rosso
sfasato da intermittenze azzurre

Alberi di giuggiole
ombrati dal sopravvenire della sera

Tabacco da fiuto
nelle mie narici secche

- prese modeste
pizzicore lieve
congestione momentanea -

Inspiro, espiro

Scruto all' orizzonte un
campo di grano
farsi nebulosa

Edited by Vizio - 21/6/2017, 12:35
Comments: 2 | Views: 377Last Post by: SATTOLO (5/7/2017, 19:08)
 

B_NORM    
view post Posted on 29/7/2016, 19:31 by: Maurizio CapuanoReply
Da tempo sentivo parlare di un video che mostra la manifattura degli snuff Samuel Gawith.
Finalmente, un membro de La Compagnia del Tabacco é riuscito a registrarlo, seppur con mezzi di fortuna... Eccolo

Comments: 5 | Views: 113Last Post by: SeavenTheWarrior (24/9/2016, 15:57)
 

B_NORM    
...
view post Posted on 21/3/2015, 09:18 by: ordetReply
Quel lampadario spento, quella vita
che andava avanti a gomiti nel buio
cercando di vedere qualche cosa,
di non urtare di non fare male
i giganteschi mobili di legno
e il petto rotto.
......................... Ecco la tua auto
sicura sugli asfalti, ogni mattina,
ogni tramonto vuoto come un lago
inondato di luce, e tu che guidi
sicura sulla macchina, che fumi,
la libertà cosciente che si muove
piacere del tabacco che si brucia
trasformi le sue foglie in minerali
ancora più invisibili dell’aria
lo fai con le tue dita e respirando,
lo fai con la tua vita in movimento.
E tu non sai che questi gesti duri
consueti quotidiani questa alba
questi silenzi questa schiena curva
la pace dei dannati, questa gioia
io l’ho guardata prima di morire.
Stelle marine che porti negli occhi
l’allodola si ferma con le ali
vibratili nell’aria, un colibrì
che diventa più grande ma di poco,
immobile nell’aria, e il sentimento
è davvero un gioiello, sta sul legno
che ha incastonati piccoli vetrini
tanti, come un mosaico di Ravenna
e l’uccelletto si rimira e canta.
Oggi è il suo giorno oggi nessuno spara
e domani nessuno, e il giorno dopo
solo vento nell’erba, e dopo ancora
solo gocce di sole. E’ illuminato
l’oggetto che oggi è già d’antiquariato.
Sul cuore, come un diario della guerra
come un ricordo, me quando ho ballato.

Tags:
ordet,
poesia
Comments: 13 | Views: 232Last Post by: EMILIO1275 (13/11/2015, 16:39)
 

B_NORM    
view post Posted on 9/3/2015, 09:12 by: ordetReply
Lo sappiamo tutti che uno dei piaceri del nostro vizio è anche la varietà delle scatoline, che anche quando non ce ne accorgiamo irradiano suggestioni sottili di ogni tipo. Ecco, a me la Packard's Club Snuff, col suo color bordeaux tanto vivo quanto sobrio, con la sua scritta elegante, la forma così ben disegnata, il tocco di modernità dell'apertura, la presenza decisa e di alta classe del suo tabacco, mi fa venire in mente la precisa atmosfera (e i precisi contenuti!) che avevo espresso una volta nella poesia che vi mando - che sta a chiusura del mio ultimo libro, "Teatro dell'amore". Il tabacco non è citato, ma ci sta, secondo me. Buone sniffate!

Belli quei film che non li fanno più
con degli inseguimenti in Costa Azzurra
e grandi fughe sulle spider nere
a un certo punto vedevi Parigi
magari Roma, Londra o Barcellona.
Milano raramente, ma bastava
la mano benedetta di Visconti:
che quando la cultura era piacere
si costruì un intero dopoguerra,
se chi faceva amava anche il pensiero
e chi desiderava era davvero
che la voleva, quella cosa lì,
come girare un film, cambiare il mondo.
Comments: 4 | Views: 118Last Post by: Vizio (11/3/2015, 11:44)
 

B_NORM    
view post Posted on 23/11/2014, 14:46 by: [ Jd Enzo ]Reply
Premessa: la rubrica "Paese che vai... tabacchi che trovi!" è destinata a tutti quelli che vogliono raccontare della loro ricerca e successiva scoperta di nuovi tabacchi.



Berlino 2014

Dirigendomi nella patria del tabacco da fiuto ero più che speranzoso di poter portare a casa qualche nuovo tabacco ed avevo già avvisato i miei compagni di viaggio ( la mia ragazza e i miei amici ) che mi sarei fermato in qualsiasi tabaccheria sul nostro cammino. :lol:
Dall'esperienza maturata nei quattro giorni a Berlino posso dirvi che ci sono due tipi di tabaccherie, alcuni che hanno giusto le sigarette e vendono anche generi alimentari, bibite ecc e tabaccherie vere e proprie che hanno di tutto.

Giorno 1:
Arrivati in aeroporto il primo obiettivo è raggiungere l'hotel; preso da mappe della metropolitana e binari vari non ho tempo di cercare nulla ma tempo di posare le valigie in hotel ed arriva la mia prima conquista. :B): Essendo sera decidiamo di fare un giretto in un centro commerciale ad Alexanderplatz per poi andare a cena; girando per questo centro noto una tabaccheria bella fornita, con tanto di stanza/humidor in vetro per i sigari. Entro e subito vedo esposti in una vetrinetta del bancone qualche amata scatolina: Gawith Apricot, Gletscherprise e Bayern-Prise. I primi due li ho già, quindi gli indico il terzo "this!!, this!", e poi cerco di chiederle sempre in inglese se ha altri tipi ti fiuti non esposti "do you have other tipe? other such as this?" ... con un pò di difficoltà mi capisce, e mi mostra un espositore di plastica trasparente con tutti i fiuti, oltre a quei tre però ha giusto l'ozona classico e Andechs Spezial che già possiedo. Nel proseguimento di serata chiedo anche in altre parti, qualcuno non ne ha nessuno, altri ne hanno giusto 2-3 tra quelli prima elencati.

Quindi primo giorno e aggiungo alla collezione il Bayern-Prise.

Giorno 2:
La prima tappa del secondo giorno è la porta di Brandeburgo, la seconda la colonna della Vittoria, raggiunta dopo uno stancante cammino. Da lì con il bus ( fortunatamente ) ci siamo diretti a Charlottenburg, dove poco prima di mangiare faccio la mia seconda scoperta :ph34r: Si tratta del Kensington, trovato sotto la stazione della metro; anche in questo caso c'erano altri 2-3 tabacchi, mi pare l'Apricot e il Gletscherprise.

+ 2 Kensington

Giorno 3:
La destinazione principale è il muro di Berlino, o megl...

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#1,
Berlino2014,
[ Jd Enzo ]
Comments: 5 | Views: 679Last Post by: ordet (29/11/2014, 19:36)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/11/2014, 08:56 by: ordetReply
Amici, fiutare mi è diventata una dipendenza. Guai se non ho i miei tabacchi che girano su tutti i tavoli, in tutte le borse e le tasche. Sono contenta e felice, amo le mie scatoline. Vado dalla psichiatra, sì perché, voi non ci andate? Bravi! :D Vado dalla psichiatra, una donna bella e simpatica e intelligente, ma tanto, e la faccio ridere mentre mi dispero, tirando fuori sulla sua scrivania tre o quattro delle mie scatoline, e chiedendole "Non sono belle?". "Bellissime!". "Ma com'è possibile che queste scatoline siano diventate il mio punto d'appoggio principale nella vita?".
E così si ride, si piange e si respira qualcosa di profumato. Dai, scrivete anche voi qualcosa. Non siate timidi del blog. Ve lo dice la vostra poetessona. Un bacio.

Dov'è che imbianca
la linea dei confini
quel dolore di radice gelata
quel bagliore di steppa?
Io rido sola
coi denti di tutta una conigliera
io rido e piango, ragazza magiara
i tuoi capelli terrorizzano i violini.

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ordet,
parole
Comments: 2 | Views: 96Last Post by: rex1960 (23/11/2014, 12:47)
 

B_NORM    
view post Posted on 7/11/2014, 11:49 by: ordetReply
Per me fiutare è importante
è un diamante del mattino
il vino che non bevo più
tu quando non ci sei
è lei è lui è potenza
se sono senza è fastidio
un dio minuscolo e bruno
nessuno come il tabacco
accosta la vita a me.

Ragazzi, sono molto contenta di questa piccola composizione dedicata al nostro amato vizio, e magari potrei allungarla all'infinito. E poiché sul blog si scrive quello che si vuole, mi lancio. Chi non è interessato, basta saltare! Dunque, siccome insegno scrittura poetica non posso fare a meno di farvi notare una cosa speciale che c'è nei versi qui sopra, cioè che ho fatto rimare l'ultima parola di ogni verso con la prima (o quasi) del verso successivo. E' un procedimento che non avevo mai visto, magari esiste ma, per quanto mi riguarda, dieci minuti fa l'ho inventato io e qui lo segno.

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ordet,
poesia
Comments: 2 | Views: 106Last Post by: cliff0rd (11/11/2014, 23:56)
 

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